Descrizione
Capolavoro di Franz Kafka, il racconto della metamorfosi di un borghese qualunque in uno scarafaggio non risparmia né orrore né angoscia al suo protagonista, e ai lettori. Le descrizioni minuziose e quasi asettiche del gigantesco insetto, con la sua corazza dura e scura e le zampette sgambettanti, dominano fin dalle prime pagine: al commesso viaggiatore Gregor Samsa, straniante alter ego dell’autore, dopo la trasformazione non resta che fare i conti con l’indifferenza che attorno a lui si fa sempre più profonda, persino nella sua stessa famiglia. A questa angosciosa solitudine tipicamente novecentesca fanno eco in questa edizione illustrata una serie di opere scelte di Egon Schiele, dai celebri autoritratti ai panorami desolanti alle sue più tipiche nature morte. Kafka e Schiele ci parlano di un impellente bisogno di liberarsi, dai propri drammi personali e dagli schemi insensati della vita borghese: come leggiamo nell’introduzione di Giulio Schiavoni, il pittore austriaco condivise con Kafka «la riflessione sul corpo e sulla sua nudità: ai corpi contorti ed esasperati, debilitati ed emaciati o addirittura mutilati tratteggiati da Schiele, si può affiancare agevolmente anche la vicenda estrema di Gregor Samsa, incentrata su un corpo di cui liberarsi e di cui fare a meno». Per entrambi l’isolamento, il dolore, lo straniamento sono condizioni forse intrinseche nella miseria umana, e l’arte diventa un luogo in cui trasformarsi e vedere così più chiaramente la realtà e se stessi.