Descrizione
Trieste, estate 1979. Domenico Nguyen-Hun-Phuoc è uno studente italo-vietnamita che sta cercando di convincere la ragazza di cui è innamorato a mangiare una pizza insieme. Peccato lei vorrebbe un Domenico diverso – meno educato, meno pacato, più pronto all’azione politica – e in effetti, tra tanti ventenni che sembrano aver già deciso il proprio ruolo nel mondo, lui si sente un pesce fuor d’acqua. Mezz’ora dopo si trova su un aereo della Marina militare, seduto di fronte a un agente dei Servizi. Dall’altra parte del mondo, gli spiegano, alcune imbarcazioni di fortuna sono alla deriva nel Mar Cinese Meridionale, con centinaia di profughi a bordo in fuga dalle persecuzioni di Ho Chi Minh. Nessuna nazione intende fare niente, e così l’Italia ha deciso di intervenire inviando tre navi per un’operazione di salvataggio senza precedenti. Ma su quelle navi nessuno parla l’inglese, figuriamoci il vietnamita, perciò lo Stato ha bisogno di lui. La sua grande occasione di essere speciale è l’inizio di un’avventura incredibile – eppure vera – che appartiene a un’estate non così lontana e che oggi ci spinge a guardarci allo specchio. Zuliani la ricostruisce grazie a un solido lavoro di ricerca e auna scrittura che respinge ogni tentazione retorica per descrivere ciò che siamo da sempre: un popolo diverso da ogni altro, allegro e rumoroso, capace di bassezze ed eroismi impossibili.