Descrizione
‘Diario di scuola’ affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo ‘alunni’ si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli ‘sfaticati’, dei ‘fannulloni’, degli ‘scavezzacollo’, di quelli che vanno male a scuola, insomma, di cui lo stesso Pennac ha fatto parte e da cui è uscito grazie ad alcuni insegnanti incontrati nel corso della sua carriera scolastica. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sul ruolo degli educatori, dei genitori e della famiglia. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e teoria con episodi buffi o toccanti, e pone il concetto di ‘amore’ al centro della relazione tra allievo e insegnante, affidandolo alla dolcissima metafora delle rondini che si apprestano a migrare: ‘Quelle che non stanno in riga. Che non seguono la retta via. Risultato: vetro fisso. Toc! Tramortita sul tappeto. Allora uno di noi si alza, prende la rondine stordita nel palmo della mano, aspetta che si risvegli, e la manda a raggiungere le sue amiche. La resuscitata vola via, zigzagando nello spazio ritrovato, dopodiché punta dritto a sud e sparisce nel suo avvenire’. Età di lettura: da 12 anni.