Descrizione
Gustav Klimt (Vienna, 1862 – 1918) è stato il fondatore e uno dei più grandi esponenti della Secessione Viennese, un’associazione di diciannove persone, tra cui architetti e artisti di vario genere, che intrapresero una strada automa, libera dal pensiero accademico viennese degli anni Trenta (la Secessione fu fondata ufficialmente a Vienna nel 1907). La finalità che si prefiggeva il movimento fu quelladi rielaborare un’opera d’arte totale che andasse ad unire architettura, scultura, pittura e design: una nuova espressione artistica in grado di affrancarsi dalla tradizione.
Tra i più alti esponenti, oltre a Klimt vi furono Egon Schiele, Josef Hoffmann, Otto Wagner e Joseph Maria Olbrich. Atto fondativo del gruppo fu la rivista “Ver Sacrum” (“Primavera sacra”), pubblicata per la prima volta nel 1898: fondata dallo stesso Klimt e da Max Kurzweil, fu l’organo ufficiale della secessione viennese.
Il volume presenta un ciclo eccezionale di dipinti, disegni e sculture che testimoniano il rapporto tra la Secessione e l’Italia.
Un’intera sezione è dedicata alla Biennale di Venezia del 1910, dove Klimt e altri prestigiosi artisti austriaci esposero e furono sin da subito ritenuti protagonisti di quell’edizione, tanto da colpire e influenzare gli artisti anticonformisti e antiaccademici italiani.
Nel volume i testi di Maria Vittoria Marini Clarelli, Sandra Tretter e Peter Weinhäupl, Franz Smola, Stefania Frezzotti, Isabella Colucci.