Descrizione
Nella brughiera del Cheshire non succede mai nulla per Joe Coppock, un ragazzino che vive senza genitori in un cottage di tre stanze senza porte con, a tenergli compagnia, solo un fumetto custodito come una reliquia. Non c’è anima viva a Podere Fienile né al Campo Gora né al Gran Prato, e neppure sul viottolo fra il cancello alto e il cancello basso. È un mondo senza tempo, la brughiera, scandito solo dal fischio del treno di mezzogiorno, unico istante in cui Joe può rendersi conto di che ora è, di che momento è «adesso». La brughiera dorme, e cosí dev’essere, e in quel sonno sogna il sogno del mondo. Fino al giorno in cui alla porta di Joe bussa Treacle Walker, uno stracciaiolo, o forse un mendicante, un guaritore, dal gran cappotto e dal cappello floscio sopra un cespuglio di capelli ingarbugliati. L’uomo gli propone un bizzarro baratto: in cambio di stracci e ossa avrà cocci e pietre. Scegliendo dalla sua collezione di tesori minimi, umili ma a lui preziosissimi – uova di uccello dal guscio azzurrino, ossa di animali, vecchi indumenti – Joe ottiene cosí da Treacle Walker una pietra e un vasetto invetriato. Il vasetto, scoprirà Joe quasi per caso, contiene un unguento dagli straordinari poteri, un dono che gli consentirà di vedere ciò che non c’è, di percepire il tempo collassare su sé stesso e l’eternità nello spazio infinitesimale del presente. Vedere il mondo, d’altronde, non è lo stesso che vedere quello che il mondo realmente è. Racconto iniziatico, favola metafisica che trabocca di suggestioni della tradizione popolare, meditazione sul tempo, la morte e l’assurdità della vita in generale, La pietra e lo specchio mescola fantasia e fisica dei quanti, storia collettiva e storia personale, magia e scienza, possibile e impossibile: reami i cui estremi si allungano, si intrecciano, si scambiano e si fondono.