QUATTRO STORIE D’AMORE E DI FOTOGRAFIA.

38.00

Autore: RUSSO ANTONELLA
Editore: JACA BOOK
Collana: FOTOGRAFIA
ISBN: 9788816416574
Pubblicazione: 29/07/2021

Esaurito

COD: 9788816416574 Categoria:

Descrizione

Manifesto coraggioso della fotografia innamorata, “Quattro storie d’amore e di fotografia” analizza un tema fino a oggi ritenuto “intrattabile” dalla disciplina fotografica. Un libro originale nella sua interrogazione di varie scienze – storia e teoria della fotografia, psicoanalisi, fisica contemporanea, antiche tradizioni sapienziali – che non ha un corrispettivo nell’attuale panorama editoriale di storia e teoria della fotografia. Scandito in quattro parti o movimenti, “Quattro storie d’amore e di fotografia” identifica immagini che asseriscono la necessità d’amore in tutte le sue varie sfumature e gradi d’intensità. In “La condizione amorosa della fotografia surrealista” si esaminano le fotografie di Nadja (1928) e L’amour Fou (1937) di André Breton, e la nozione della Beauté Convulsive e le sue categorie che istruisce sulle conseguenze dirette dell’energia dell’amore. Ne “I fototesti innammorati di W. Eugene Smith” si prendono in esame Country Doctor (1948) e Nurse Midwife (1951), che ritraggono l’amore-pietas, espressione di una dimensione amorosa nobile al di là dell’innamoramento folle, i cui esiti sono tanto sorprendenti quanto inattesi. “Gandhi e il filatoio (1946) o dell’icona amorevole” mette invece a fuoco la metanoia che si attua attraverso l’icona fotografica, ovvero il passaggio da un’immagine secolare a una sacrale, che trasforma il ritratto gandhiano in manifesto universale dell’amore solidale e immagine viva della Satyagraha, ricerca attiva della pace. L’excursus si conclude con “Il discorso amoroso della fotografia familiare”, una meditazione sulla fotografia dei propri cari lontani o defunti considerata nella sua capacità di alfabetizzazione al sentimento più profondo e vitale fra tutti. Originale studio di teoria della fotografia, corredato da un’accurata documentazione, il volume si pone come contributo fondante per l’esplorazione di nuovi campi di studio nella cultura visuale.