Descrizione
Dare valore alla sensibilità e alla sua forza nel rapporto con gli altri Le persone sensibili: – hanno uno spiccato senso dell’empatia – sono meravigliosamente creative – si sintonizzano sui dettagli e creano connessioni che agli altri sfuggono Il mondo ha bisogno delle persone sensibili e dei loro superpoteri. La sensibilità è un tratto umano essenziale che caratterizza la nostra specie, ma che spesso viene considerata in modo negativo, associata a persone deboli che hanno reazioni eccessive, facili al pianto e che non sanno gestire la realtà della vita. Eppure è scientificamente dimostrato che le persone sensibili sono geneticamente predisposte a una maggiore reattività fisica ed emotiva e che questa intelligenza sensoriale non solo le rende capaci di ricevere una maggiore quantità di informazioni dall’ambiente in cui si trovano ? quasi avessero un radar incorporato ?, ma anche di elaborarle più a fondo. È per questo che le persone sensibili sono particolarmente riflessive, più brave a prevedere gli eventi e molto intuitive. Per loro comprendere e accettare questa capacità è l’unica possibilità per godere dei suoi benefici e per non esserne sopraffatte. Per gli amici, i partner, i datori di lavoro delle persone sensibili, capire che la sensibilità non è segno di debolezza, ma una risorsa, consentirà di comprendere meglio la loro esperienza e al tempo stesso di trarne vantaggio. Attraverso ricerche affascinanti, racconti di persone sensibili fra cui personaggi famosi come Bruce Springsteen, Jane Goodall, Tom Brady, e approfondimenti pratici, gli autori di questo libro immaginano un mondo in cui dichiararsi sensibili ? non solo a un appuntamento romantico, ma anche a un colloquio di lavoro ? può diventare motivo di apprezzamento. La sensibilità non è una debolezza di cui vergognarsi e non è solo un superpotere personale, ma è un tratto che si è evoluto a beneficio dell’intera specie umana: diventarne consapevoli è il passo che dobbiamo fare tutti per sbloccare il potenziale di questa forza sottovalutata e per considerarla come un dono.