Descrizione
Sole e acciaio è l’unica testimonianza che Yukio Mishima ci abbia lasciato sulla propria formazione intellettuale. Il suo percorso è quello di un ragazzo gracile e tutto votato alla lettura, che scopre tardivamente il corpo e l’importanza del proprio essere fisico. Da qui la contrapposizione tra il potere corrosivo del linguaggio e il potere costruttivo del sole e dell’acciaio che, banalmente, potrebbero essere visti come immagini della vita all’aria aperta e dei pesi usati per rafforzare e costruire la muscolatura. Allo stesso tempo questa scoperta della fisicità si pone come via di accesso a una nuova dimensione dello spirito, spunto di riflessione sul rapporto fra arte e azione. Il votarsi all’ascesi dell’allenamento fisico non è però una semplice forma di affermazione vitale, bensì un percorso volto a offrire alla morte, bene supremo e suprema tentazione, un oggetto che sia degno di essa. Una visione quanto mai lontana dal principio classico che individua nel corpo sano una condizione indispensabile per una mente sana; la filosofia di vita di Mishima infatti vede la propria ideale conclusione nel suicidio rituale, che l’autore effettivamente compì nel dicembre 1970. È anche alla luce di questo gesto che Sole e acciaio si pone come un vero testamento spirituale, capace di gettare una luce inedita sull’intera opera del grande scrittore giapponese.