Descrizione
Napoli, Rione Sanità, 2 ottobre 1998. Sono da poco passate le due quando un’utilitaria parcheggiata di fronte a un locale frequentato da affiliati del clan Misso viene fatta esplodere a distanza. La deflagrazione investe auto, ma anche passanti, bambini. Per fortuna, la bomba era mal posizionata, e l’onda d’urto si espande soprattutto in verticale. Il messaggio rimane chiaro: la cupola della camorra, denominata Alleanza di Secondigliano, farà strage di chiunque si schiererà con Giuseppe Misso, che ha rifiutato di entrare nel loro cartello. La storia di Misso è paradossale, unica. Già negli anni precedenti ha capeggiato un gruppo di banditi, autori di audaci colpi, rischiando la propria vita pur di contrastare delle pratiche, prima fra tutte la riscossione del pizzo, che considera sbagliate. La cupola della camorra non può permettersi che esista un personaggio del genere, al di fuori del suo schema di potere. Le intenzioni dell’Alleanza si fanno ancora più evidenti quando Misso esce dal carcere per fine pena, dopo quattordici anni di detenzione. Ad aspettarlo ci sono due cecchini. L’attentato però salta, e Misso, dopo un viaggio in auto a tagliare l’Italia sotto un terribile diluvio, raggiunge Napoli e la casa che ha fatto ristrutturare come un bunker. Da lì, riprende vecchi contatti, crea nuove alleanze, tutto con tre obiettivi: ristabilire la supremazia del clan Misso, liberare il Rione Sanità e gli altri quartieri dalle ricattatorie azioni dell’Alleanza e farla pagare a chi gli ha sottratto tanti pezzi della sua vita, a iniziare dall’amata compagna Assunta. “Verso un probabile giorno dopo” è un racconto-verità senza filtri, uno sguardo ravvicinato sul mondo della criminalità organizzata e dei suoi “uomini del disonore”, come vengono bollati da Misso; l’autobiografia cruda di un uomo che ha scelto la via del crimine per combattere il crimine e dare al male delle regole giuste.